Redazione
La risoluzione dell'atavica crisi idrica, che stringe nelle sue morse da decenni Vibo Valentia, era uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale dell'attuale sindaco, Enzo Romeo, e della sua coalizione progressista. Ma dopo un anno di amministrazione, la questione sembra essere caduta nel dimenticatoio. Le risorse - che nel programma elettorale erano specificamente indicate come "disponibili" - tali non sono, e non era difficile immaginarlo. L'ulteriore conferma è arrivata venerdì scorso, durante la riunione informale tenutasi in Municipio tra il capo gabinetto del sindaco, Gianpiero Menniti, l'assessora all'Innovazione tecnologica, Luisa Santoro, e il comitato civico "Emergenza idrica" guidato dall'attivista Luciano Gagliardi.
Il comitato chiede risposte concrete
Il sodalizio civico, esponendo per l'ennesima volta i problemi di dubbia potabilità e di continui disservizi idrici, ha sollecitato i rappresentanti comunali affinché venga data attuazione a quanto deliberato dal Consiglio comunale aperto sull'emergenza idrica tenutosi lo scorso gennaio. Tra gli impegni assunti dalla massima assise cittadina vi era l'istituzione di un tavolo di concertazione finalizzato ad affrontare la crisi idrica, ma finora niente si è visto.
Gli impegni di Menniti
Il capo di gabinetto, al termine della riunione, ha assunto l'impegno di stilare un documento di sintesi tra le proposte del comitato e quelle del Comune, da trasmettere alla Regione per definire la strada verso il tamponamento o la risoluzione del problema. Soluzione che sta, inutile precisarlo, nel reperimento dei fondi per il rifacimento della rete idrica comunale, ridotta a colabrodo.
La caratterizzazione dell'Alaco
Ma il comitato continua a insistere anche sulla caratterizzazione del bacino dell'Alaco, dal quale arriva l'acqua erogata in città: anche questo provvedimento rientrava nel deliberato del Consiglio comunale predetto, ma ad oggi tutto tace. Il sodalizio si riserva di interessare la Prefettura alla questione.