Sembra ormai segnato il futuro del Sistema bibliotecario vibonese. Un tempo fiore all’occhiello della cultura calabrese, la maggiore biblioteca della regione oggi rischia di scomparire definitivamente, affossato da debiti e da vicende giudiziarie, tanto che da oltre un anno il presidio è chiuso.
L'amarezza espressa dalle volontarie
«Siamo ancora qui a battere i pugni sul tavolo, ma ci siamo accorte che il tavolo non c’è più» dichiarano con amarezza Beatrice Mirabello, Katia Rosi, Maria Luisa Mazzitelli e Domenica Grande, volontarie che per anni hanno mantenuto viva la biblioteca senza ricevere compenso. Le quattro donne denunciano il silenzio delle istituzioni e l’assenza di un piano concreto per salvare quella che, con oltre 90mila volumi, è considerata la più grande biblioteca della Calabria.
Il Sistema sarà sfrattato dal Polo di alta formazione?
A destare ulteriore preoccupazione è l’ipotesi di destinare palazzo Santa Chiara, sede del Sistema bibliotecario, al nuovo polo di alta formazione. Le volontarie non escludono la possibilità di convivenza tra le due realtà, ma sottolineano che nessuno oggi si occupa della tutela del patrimonio librario, esposto a umidità, muffa e degrado.
Il patrimonio, ricordano, non appartiene al Comune, ma al Sistema bibliotecario stesso: libri, arredi e dispositivi informatici rischiano di andare perduti. «Un anno fa chiudevamo i cancelli confidando nell’intervento degli Enti – raccontano – ma oggi quella speranza sta svanendo».
Intanto continuano a circolare voci sul possibile scioglimento o vendita del Sistema bibliotecario, scenario che per le operatrici rappresenterebbe la fine di un’esperienza di cultura gratuita e condivisa. «Finché serviva a fare passerelle, il Sistema era un vanto. Ora che è un problema, nessuno lo rivendica» affermano con amarezza.
Il sindaco di Vibo Valentia e presidente del Sistema, Enzo Romeo, ha riferito che si sta tentando una definizione transattiva dei debiti con il Comune e con la Regione, ma per ora non c’è nulla di concreto. L’auspicio è quello di un intervento di un privato che possa farsi carico della massa debitoria e permettere alla biblioteca di rinascere.
