L’obesità è ufficialmente riconosciuta in Italia (primo Paese al mondo) come malattia cronica e nuovi farmaci innovativi promettono di rivoluzionarne la cura, insieme a quella del diabete. Sono queste le principali novità emerse dal 24° Congresso nazionale della Società Italiana Metabolismo, Diabete e Obesità (SIMDO), che da giovedì a sabato ha animato Vibo Valentia, trasformandola in un centro di confronto tra medici, ricercatori e specialisti provenienti da tutta Italia.
Gli interventi
«Da Vibo partono nuovi messaggi di speranza – ha dichiarato l’endocrinologo Giuseppe Crispino, presidente del congresso – grazie ai progressi scientifici che oggi consentono di modificare il decorso di malattie croniche come obesità e diabete, talvolta persino facendole regredire».
Un concetto ribadito anche dal presidente SIMDO Giancarlo Tonolo, che ha sottolineato come questi risultati siano il frutto di un lavoro di squadra multidisciplinare, in cui medici, infermieri, psicologi e specialisti collaborano quotidianamente per migliorare la qualità di vita dei pazienti. «La prevenzione resta la prima cura – ha ricordato Tonolo – e va sostenuta attraverso campagne di informazione efficaci e continue, capaci di raggiungere tutti i cittadini».
Nel corso dei lavori si è parlato anche di terapie personalizzate, adattate alle esigenze di ciascun paziente. L’infermiera Tatiana Lai ha evidenziato la loro importanza, ma anche la carenza di personale infermieristico che oggi rappresenta un serio ostacolo all’efficienza dei percorsi di cura.
Il congresso ha dunque segnato un passo avanti nel trattamento dell’obesità e del diabete, ribadendo la necessità di fare rete tra scienza, istituzioni e società per affrontare patologie sempre più diffuse ma, grazie ai progressi della ricerca, non più senza speranza.
