Un nuovo contingente di medici cubani è arrivato nella serata di oggi in Calabria. Ad annunciarlo è stato il presidente della Regione, nonché commissario ad acta alla sanità regionale, Roberto Occhiuto. I nuovi arrivati sono 48: tra loro vi sono anestesisti, chirurghi, gastroenterologi, riabilitatori, ginecologi, cardiologhi, pediatri, neurologi, ortopedici, urologi e specialisti in medicina interna.
I 48 camici bianchi, dopo il consueto periodo di formazione finalizzato ad approfondire la conoscenza della lingua italiana, saranno immessi nelle corsie degli ospedali calabresi, aggiungendosi così ai 325 colleghi caraibici che da anni sono a lavoro, portando una grossa boccata d'ossigeno in tutti i nosocomi.
Una scommessa vinta
La scelta del governatore Occhiuto di puntare sui medici d'Oltreoceano per alleviare la penuria di personale che da anni si riscontra in Calabria (ma non solo) inizialmente non è stata vista di buon occhio, suscitando critiche e perplessità. Ma oggi, dopo più di due anni dai primi arrivi (il primo "plotone" è arrivato a gennaio 2023), l'idea si è rivelata vincente e i risultati lo dimostrano: la scommessa è stata vinta.
I medici cubani, infatti, stanno garantendo in tutti gli ospedali il mantenimento di molti servizi, altrimenti a rischio. Lo scetticismo iniziale è stato decisamente superato, tanto che ad ogni arrivo tutte le Asp sperano di vedersi assegnati più camici bianchi possibili. E anche le polemiche politiche sono cambiate: se prima le opposizioni si indignavano per aver attinto da Oltreoceano, oggi le critiche riguardano l'esiguità dei medici cubani destinati ad alcuni territori.
Certo, i professionisti caraibici non possono rappresentare la soluzione alla carenza di organico sanitario, ma sicuramente sono fondamentali per arginare la situazione d'emergenza attuale.